Come si vede dalla foto alcuni grossi massi di tufo sono stati staccati dal muretto di contenimento della terra realizzato ultimamente lungo il vialetto che dal Centro Nazionale Studi Leopardiani, conduce al Colle dell’Infinito. Il muro, si trova a pochi metri dal Sacello Leopardiano, la ricomposizione simbolica di elementi lapidei presenti un tempo nella chiesa di San Vitale a Fuorigrotta di Napoli, trasferiti a Recanati nel 1937, in occasione della definitiva sepoltura del poeta nel Parco Virgiliano. Nonostante sia stato realizzato di recente, presentava già alcune criticità e i massi risultavano non pienamente cementati fra loro. Un invito per i soliti balordi a rimuoverli con una certa facilità e gettarli in mezzo al vialetto e lì sono ormai da alcuni giorni in attesa di una mano pietosa che li rimetta a posto. Peccato perché il luogo, anche in periodo di coronavirus e con la casa del Poeta chiusa al pubblico in ossequio alle direttive nazionali, è comunque meta di turisti e residenti in vena di passeggiate fra il verde.
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Provveda chi ben lo ha realizzato