“Stiamo monitorando l’evolversi della situazione Coronavirus in Italia e nelle Marche non senza apprensione – ha affermato il capogruppo in Regione di Fratelli d’Italia, Elena Leonardi –. Le ultime vicende non contribuiscono ad un clima di unità e di coesione che sarebbe necessario in questo momento. La fuga di notizie e le informazioni contrastanti hanno generato lo spostamento di persone in luoghi dove ci sono seconde case e la conseguente preoccupazione di residenti e cittadini. Ritengo che questo debba essere monitorato e auspico che laddove non ci sia ancora un provvedimento che impone l’autoquarantena per chi si è spostato venga adottata autonomamente, come presidio di tutela nei propri confronti e nei confronti delle persone più fragili. Ci troviamo – ha aggiunto il consigliere Leonardi – di fronte ad una situazione seria che non va minimizzata né sottovalutata ed è dovere di ciascuno di noi essere accorti e prudenti anche al di sopra delle nostre percezioni. Non possiamo mettere a rischio le persone più fragili, gli anziani, gli immunodepressi e chi in questo periodo soffre di patologie particolari, a causa di informazioni circolate in maniera sicuramente pasticciata fra Stato e Regione. Un richiamo al senso di responsabilità di ciascuno di noi è necessario e doveroso, rispetto ai tanti operatori della sanità marchigiana e italiana che stanno non solo lavorando sopra le proprie forze ma anche esponendo a rischi eventuali di contagio per tutelare la nostra salute. Invito anche la Regione Marche a ragionare su un provvedimento che possa prevedere almeno un obbligo di segnalazione per chi è fuggito dalle zone a rischio contagio venendo nelle Marche. Per questo l’invito che anche io voglio rivolgere ai cittadini è quello di restare in casa il più possibile e di attenersi alle raccomandazioni che arrivano dalle istituzioni e dagli esperti, perché il sacrificio di poche settimane può prevenire conseguenze ben più gravi. Rinnovo la mia disponibilità a collaborare e di supporto per qualsiasi iniziativa sia nei confronti delle istituzioni regionali che delle amministrazioni locali”, conclude Elena Leonardi.